EMDR nel trattamento di fobie, disturbi da panico
Una fobia è una paura intensa e sproporzionata rispetto alla reale minaccia; si tratta di una reazione immediata e quasi incontrollabile che può proiettare la persona in uno stato di agitazione, panico e disagio. Spesso chi convive con una fobia è consapevole dell’irrazionalità di tale paura, ma non riesce comunque a gestirla. Il risultato è un evitamento costante degli stimoli temuti, con conseguenze negative nella vita di tutti i giorni: dalle rinunce lavorative alle limitazioni nella sfera personale e sociale.
Le specificità dell’approccio di Federica Santucci
Nel mio lavoro, ho potuto constatare come ogni fobia racchiuda un mondo di significati, legami emotivi e memorie personali. Il primo passo che propongo consiste nel creare uno spazio empatico e protetto, dove la persona possa raccontare la propria storia di vita, esplorando gli episodi in cui la fobia si è manifestata. L’obiettivo è stabilire una solida alleanza terapeutica, basata su un’interazione sincera e collaborativa, in cui il paziente non si senta giudicato, ma compreso.
Successivamente, propongo un percorso graduale di desensibilizzazione. Questo può includere, a seconda delle esigenze, momenti di educazione psicoeducativa, in cui illustro come nascono le fobie e come si alimentano, e sessioni in cui ci focalizziamo su specifiche situazioni o pensieri che innescano la reazione fobica. In ogni momento, la persona viene incoraggiata a riconoscere i propri segnali d’allarme e a sperimentare nuove modalità di gestione dell’ansia.
Come liberarsi dalla paura e dall’evitamento
Il meccanismo che più alimenta la fobia è l’evitamento: ogni volta che ci si sottrae allo stimolo temuto, si rafforza l’idea che quella situazione sia veramente pericolosa. Per interrompere il circolo vizioso, è centrale un graduale avvicinamento allo stimolo, accompagnato da strategie di autoregolazione emotiva. Può trattarsi di esercizi di respirazione, visualizzazioni guidate, tecniche di rilassamento o di esposizione graduale alle immagini o alle situazioni temute.
Nei casi in cui la fobia si intreccia con un disagio relazionale o con vissuti traumatici radicati, è opportuno costruire un percorso terapeutico più approfondito, così da sciogliere anche i blocchi emotivi o le ferite che ne sono alla base. In ogni caso, l’approccio che prediligo prevede una costante personalizzazione: nessun protocollo è valido per tutti, bensì va calibrato sulle caratteristiche individuali della persona.
Perché utilizzare l’EMDR per le fobie
L’EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing) è uno strumento che adopero spesso con chi soffre di fobie, in quanto permette di elaborare a fondo i ricordi disturbanti all’origine della paura. Gli stimoli bilaterali propri di questa tecnica (come movimenti oculari o suoni alternati) facilitano la desensibilizzazione del ricordo traumatico e aiutano la persona a riconfigurare lo stato emotivo associato allo stimolo fobico. Così, l’ansia si riduce e il paziente può sperimentare nel presente una sensazione di maggior controllo.
I vantaggi dell’EMDR nelle fobie includono un’elaborazione rapida di traumi o eventi scatenanti, una riduzione concreta dell’intensità emotiva e la possibilità di integrare esperienze positive collegate a nuove modalità di reazione. In molti casi, sono sufficienti poche sedute mirate per modificare percezioni e reazioni, liberando la persona dal vincolo dell’evitamento.
Verso la serenità e l’autonomia
Il superamento di una fobia non è sempre immediato, ma il lavoro terapeutico consente di ridurre l’impatto della paura, riacquistando spazi di libertà. In un clima di ascolto e sostegno, è possibile riconoscere le radici della propria ansia, ridefinire i significati che si attribuiscono allo stimolo temuto e potenziare le risorse personali per reagire alle situazioni in modo diverso.
Se percepisci che la tua vita è condizionata da una o più fobie, e desideri finalmente capirle e superarle, ti invito a intraprendere un percorso che tenga conto delle tue specifiche esperienze e aspirazioni.