Nel corso di una relazione di coppia, non è raro che sopraggiungano momenti di crisi, caratterizzati da sensazioni di non essere compresi, di scontro costante o di distanza emotiva. Tali difficoltà possono emergere a seguito di situazioni concrete (tradimenti, conflitti legati alla famiglia d’origine, problemi di comunicazione), oppure da dinamiche più sottili (incomprensioni reciproche, ricerca di bisogni affettivi mai soddisfatti).
Le ragioni più comuni delle crisi di coppia
- Fase di transizione: Passaggi di vita come la convivenza, la nascita di un figlio o il “nido vuoto” possono comportare uno squilibrio e un senso di smarrimento.
- Comunicazione inefficace: Quando ci si percepisce giudicati o non ascoltati, si creano fraintendimenti e risentimenti che finiscono per alimentare un distacco crescente.
- Bisogni emotivi insoddisfatti: Se uno o entrambi i partner desiderano qualcosa che non viene colto o accolto, si innesca un meccanismo di frustrazione e rancore. Talvolta questo deriva da antiche ferite relazionali, che si ripropongono come “ritornelli” nel rapporto.
- Eventi traumatici o stressanti: Infertilità, malattia, perdita del lavoro o lutti familiari possono mettere a dura prova la stabilità della relazione, rendendo difficile mantenere una sintonizzazione affettiva.
- Modelli appresi nell’infanzia: È possibile replicare schemi relazionali disfunzionali o inconsci, scegliendo partner che non rispondono ai nostri bisogni o ricercando inconsapevolmente situazioni conflittuali.
In tutti questi casi, la coppia può sperimentare un senso di insoddisfazione o di blocco, arrivando a mettere in dubbio l’intero rapporto. Ci si sente “incastrati” in ruoli non voluti o sconfitti dall’ennesimo litigio irrisolto.
Quando cercare un aiuto professionale
Se i conflitti si protraggono a lungo e limitano la qualità della vita quotidiana, rivolgersi a uno psicologo specializzato in terapia di coppia può fare la differenza. Le sedute favoriscono uno spazio neutrale, in cui ciascun partner ha modo di esprimere bisogni, paure e aspettative. L’obiettivo non è dare colpe, ma ricostruire un contesto di dialogo e fiducia in cui si possano negoziare nuove regole comunicative e trovare soluzioni più funzionali.
L’efficacia dell’EMDR nella terapia di coppia
Un approccio particolarmente utile per affrontare i problemi di coppia è l’EMDR. Questa metodologia, nata originariamente per elaborare traumi individuali, si è rivelata preziosa anche nel lavoro di coppia, specialmente quando le crisi sono amplificate o mantenute da episodi dolorosi (betrayal trauma, perdita di fiducia, etc.) o da ferite emotive pregresse che ognuno dei partner porta dentro di sé.
Attraverso l’EMDR, si possono desensibilizzare ricordi ed emozioni negative legate alle esperienze passate, alleggerendo così l’impatto di vecchi modelli e reazioni inadeguate che ostacolano una piena sintonia relazionale. L’empowerment emotivo che ne deriva aiuta ogni individuo a sentirsi più libero di vivere il rapporto con spontaneità, anziché reagire in base a schemi obbligati o situazioni vissute con partner passati o in famiglia.
In questa prospettiva, l’EMDR permette di superare blocchi emotivi e traumi legati, ad esempio, a conflitti o rotture precedenti, ricostruendo una nuova “mappa” relazionale per la coppia. E laddove le divergenze sono troppo marcate, consente comunque di compiere scelte più serene, nel rispetto della storia personale e dell’evoluzione di entrambi.
A volte la crisi di coppia è il segnale di antiche ferite individuali che si riattivano. Grazie all’EMDR, è possibile rielaborare queste ferite, sciogliendo i nodi che impediscono a ciascun partner di interagire in modo armonioso e autentico.
Un nuovo equilibrio (o la scelta di separarsi) è possibile
Il compito di uno specialista non è “salvare” a tutti i costi la relazione, ma accompagnare i partner nella scoperta di un nuovo approccio. Questo può portare a ritrovare la complicità di un tempo o, in alcuni casi, a decidere che la scelta più salutare è quella di separarsi, ma in maniera consapevole, senza rancori e con una visione più chiara del proprio futuro.
Riconoscere che si vive un momento di crisi o di stallo non è un segno di debolezza, bensì un atto di coraggio: è il primo passo per affrontare e trasformare un malessere in un percorso di crescita. Prenota un primo colloquio