Crisi di Coppia: Come Riconoscerla e Gestirla

Scritto da
Vota questo articolo
(1 Vota)

Un passaggio inevitabile o un'opportunità di crescita?

Quando si parla di crisi di coppia, spesso si pensa a un momento difficile destinato, in un modo o nell'altro, a mettere fine alla relazione. In realtà, la parola “crisi” deriva dal greco krino, che significa “giudico” o “cambio”: è un evento complesso, ma può rappresentare anche un’opportunità di rinnovamento e di crescita per entrambi i partner.

Ti sei mai chiesto perché, nonostante tu abbia scelto con amore il tuo partner, a un certo punto ti senti incompreso, non apprezzato o costantemente criticato? Perché emergono sensazioni di risentimento e astio? Le risposte si trovano spesso nelle nostre ferite emotive irrisolte e in quei bisogni che, approdando nell’oggi, influenzano il nostro modo di stare in relazione.

Le ferite del passato influenzano il presente

Le reazioni e le emozioni intense che proviamo nelle relazioni attuali possono trovare origine in tematiche personali irrisolte. Ciò significa che paure, bisogni non soddisfatti e mancanze affettive sperimentate nel passato possono riemergere, portandoci a rivivere schemi disfunzionali all’interno della coppia.

A volte, scegliamo inconsapevolmente partner che non sono in grado di soddisfare i nostri bisogni profondi, replicando schemi familiari appresi. Questi “copioni relazionali” possono farci sentire intrappolati in una spirale di insoddisfazione e incomprensione, rendendo difficile comprendere le vere cause del conflitto.

 

Sentirsi intrappolati in una relazione nociva

Ti ritrovi in una relazione dalla quale non riesci a uscire, pur rendendoti conto che non ti fa stare bene? È importante domandarsi cosa tiene ancorati a una situazione sfavorevole: individuare le radici di questo legame favorisce la possibilità di ridefinire le proprie scelte in modo consapevole e salutare.

 

I segnali di una crisi di coppia

Non tutte le crisi appaiono improvvise o eclatanti. Alcune si manifestano gradualmente, con una progressiva distanza emotiva o mancanza di dialogo. In altri casi, sintomi più evidenti, come litigi frequenti o critiche costanti, segnalano che qualcosa si è rotto. Alcuni indicatori tipici possono essere:

  • Comunicazione ridotta o basata su discussioni ripetitive e poco costruttive
  • Mancanza di interesse per ciò che l’altro fa o pensa
  • Sensazioni di distacco o disinvestimento emotivo
  • Intimità fisica e affettiva in calo o assente
  • Rabbia, risentimento e frustrazione costanti

È fondamentale riconoscere per tempo questi segnali e non ignorarli, poiché ogni coppia attraversa momenti di conflitto che, se affrontati con consapevolezza, possono essere superati.

 

Le cause più comuni di una crisi

Dalle esperienze cliniche e dai contributi di altri professionisti emerge che le cause di una crisi di coppia possono essere molteplici e spesso interconnesse:

  • Poca flessibilità: regole e abitudini di coppia non si adeguano alle trasformazioni di vita (cambiamenti di lavoro, nascita di un figlio, trasferimenti, ecc.).
  • Difficoltà di problem solving: incapacità di affrontare insieme le sfide e di trovare soluzioni condivise.
  • Mancata comunicazione: si litiga senza ascoltare, ci si ritira nel silenzio o si dà per scontato cosa l’altro pensi o provi.
  • Mancanza di reciprocità: l’uno domina sull’altro, e gli squilibri di ruolo creano insoddisfazione (es. manipolazione affettiva, “sindrome delle briciole”).
  • Sensazione di estraneità: l’egoismo prevale, i progetti comuni sfumano e ognuno inizia a condurre vite parallele.
  • Eventi di vita stressanti: problemi economici, malattie, lutti, trasferimenti che possono acuire i conflitti di coppia.

 

Strategie per superare la crisi

Ogni crisi è un momento di rottura e al contempo di possibile cambiamento. Non esistono formule magiche, ma alcuni approcci possono aiutare a costruire una nuova prospettiva:

  • Parlare apertamente: avviare un confronto sincero su sentimenti, aspettative e timori. Evitando sia il silenzio che la critica incessante, si possono porre basi nuove per comunicare.
  • Rispettare le differenze individuali: mantenere spazi e interessi personali, ma anche trovare momenti di reale condivisione. L’alternanza tra “io” e “noi” rafforza la coppia.
  • Rinegoziare le regole: essere flessibili e aperti ai cambiamenti che ogni nuova fase di vita comporta, riorganizzando compiti e obiettivi comuni.
  • Mettersi in discussione: riconoscere i propri errori diventa il primo passo per migliorare la relazione e uscire dal circolo vizioso delle accuse reciproche.
  • Coltivare l’intimità: nutrire la complicità e l’ascolto profondo, sia sul piano sessuale che su quello emotivo. Anche piccoli gesti quotidiani possono riaccendere la vicinanza.
  • Considerare un aiuto professionale: un percorso di coppia o un sostegno psicologico individuale possono offrire un contesto protetto in cui elaborare conflitti e trovare nuovi equilibri.

 

Quando serve l’aiuto di un professionista

Se le tensioni sono particolarmente forti o se una semplice comunicazione tra i partner diventa quasi impossibile, rivolgersi a uno psicologo o psicoterapeuta specializzato in problemi di coppia può fare la differenza. In un ambiente neutrale, entrambi i membri possono dare voce ai propri vissuti, lavorare sulle ferite antiche e sui bisogni individuali ancora inespressi.

Un percorso psicoterapeutico aiuta a interrompere schemi ripetitivi, comprendere le origini emotive di certi comportamenti e individuare strategie pratiche per risolvere i conflitti. Questo può significare sia ricostruire il legame su basi più solide, sia decidere di prendere strade diverse in modo più consapevole e rispettoso.

 

Ritrovare l’armonia: un impegno condiviso

Le crisi di coppia, se affrontate, possono diventare snodi evolutivi. Le relazioni non sono statiche, bensì dinamiche: attraversano fasi di costruzione, stabilità, crisi e rinnovamento. Riconoscere la crisi e impegnarsi nel cambiamento consente alla coppia di crescere ed evolversi, anziché “rimanere in stallo”.

I momenti di tensione, infatti, possono anche rafforzare il senso di complicità: ci si scopre più capaci di risolvere i problemi insieme, si impara a valorizzare la diversità del partner e a comunicare bisogni e limiti in maniera più efficace.

 

Non affrontare tutto da solo

Se riconosci in queste righe alcune delle tue difficoltà, ti invito a non restare imprigionato nella frustrazione. Un percorso terapeutico può fornire gli strumenti per comprendere te stesso, le tue emozioni e la tua modalità relazionale. Cambiare è possibile, ma richiede la volontà di farlo e il giusto supporto.

Ricorda: la crisi può celare un’opportunità di rinnovamento e guarigione.

 

EMDR per trattare i problemi all'interno della coppia 

L’EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing) è un approccio terapeutico nato per elaborare i ricordi traumatici, riducendone l’impatto emotivo e favorendo un nuovo adattamento della persona a livello cognitivo ed emotivo. Nel contesto di una crisi di coppia, l’EMDR può risultare utile in diversi modi:

Elaborazione di vissuti traumatici individuali: spesso le difficoltà relazionali hanno radici in esperienze passate dolorose, come traumi relazionali, abbandoni, episodi di trascuratezza o altre situazioni che influenzano i modelli di attaccamento. Grazie all’EMDR, ogni partner può lavorare su questi ricordi “bloccati” e ridurre la “carica” emotiva che condiziona il presente. A seguire, la relazione ne beneficia, poiché diminuisce il peso dei vissuti non elaborati che frequentemente emergono nel rapporto di coppia.


Riduzione di reazioni emotive sproporzionate: in una crisi di coppia, talvolta le reazioni di uno o entrambi i partner sembrano più intense di quanto la situazione attuale richiederebbe. Questo è spesso dovuto al riattivarsi di memorie traumatiche o di schemi appresi in passato. L’EMDR, favorendo la desensibilizzazione di questi ricordi, aiuta a calmare le risposte emotive eccessive e a riportare il dialogo su un piano più sereno e costruttivo.

Sblocco di schemi relazionali ripetitivi: a volte, la coppia si trova imprigionata in circoli viziosi di conflitto: gli stessi litigi, le stesse accuse, le stesse incomprensioni che si ripetono senza via d’uscita. Lavorando con l’EMDR su specifiche situazioni relazionali “traumatiche” (per esempio un tradimento, un evento doloroso condiviso o un litigio particolarmente intenso), si facilita l’elaborazione delle emozioni negative connesse. Questo sblocco promuove l’attivazione di risorse interne ed esterne utili a sviluppare nuove modalità di contatto e comprensione reciproca.

Maggiore empatia e consapevolezza reciproca: nel momento in cui ogni membro della coppia riesce a riconoscere e integrare i propri vissuti, si crea uno spazio emotivamente più sicuro anche per l’altro. Il partner diventa in grado di “vedere” la ferita dell’altro senza confonderla con un attacco personale. Con l’EMDR si può dunque raggiungere una maggiore consapevolezza di sé e dell’altro, diminuendo la rigidità difensiva e aumentando l’empatia.

Applicazione sia individuale che di coppia: l’EMDR può essere utilizzato nella terapia individuale “in parallelo” al lavoro di coppia, ma anche integrato direttamente nelle sedute di coppia, se le circostanze lo permettono. In fase iniziale, spesso si preferisce intervenire su ognuno singolarmente per elaborare i vissuti individuali (che possono scatenare reazioni nella relazione). Successivamente, è possibile lavorare sui ricordi “condivisi” che riguardano eventi o momenti traumatici vissuti come coppia.

In sintesi, l’EMDR funziona come un potente acceleratore nel processo di elaborazione emotiva, rendendo più agevole la consapevolezza personale e diminuendo i fattori di disturbo che innescano o aggravano la crisi di coppia. Riducendo il carico di dolore legato alle esperienze profonde e passate, la coppia può tornare a comunicare in modo più equilibrato e a costruire insieme nuove possibilità di intesa.

 

Come posso aiutarti?

Sono la Dott.ssa Federica Santucci, Psicologa Clinica e Psicoterapeuta Analista Transazionale CTA EATA (Analista Transazionale Diplomato - Associazione Europea per l’Analisi Transazionale) e Terapeuta EMDR. Mi occupo di:

  • Terapia individuale, di coppia e familiare
  • Trattamento di difficoltà legate all’età adolescenziale
  • Problematiche affettive, relazionali e di autostima
  • Disturbi dell’umore e d’ansia (depressione, disturbo bipolare, attacchi di panico)
  • Gestione dei conflitti personali e interpersonali
  • Nuove dipendenze patologiche (gioco d’azzardo, uso di sostanze, dipendenza affettiva)

Se stai affrontando una crisi di coppia e desideri un accompagnamento professionale, possiamo lavorare insieme per comprendere le tue dinamiche relazionali e trasformare ciò che oggi ostacola il tuo benessere, in un percorso verso relazioni sane e appaganti.

Contatti

Telefono: 347 11 41 310
Studio: via Antonio Gramsci 34, Cinquale 54038 (MS), in prossimità di Forte dei Marmi

Non esitare a contattarmi per ulteriori informazioni o per fissare un primo colloquio.

Dott.ssa Federica Santucci Psicologa Clinica e Psicoterapeuta Analista Transazionale

Sono una Psicologa Clinica e Psicoterapeuta Analista Transazionale CTA EATA (Analista Transazionale Diplomato - Associazione Europea per l’Analisi Transazionale ) e Terapeuta EMDR.

Mi occupo di terapia individuale, di coppia e familiare. Tratto difficoltà legate all'età adolescenziale, problematiche affettive e relazionali, problemi di assertività, autostima, comunicazione. Le mie competenze contemplano il trattamento delle nevrosi, dei disturbi di personalità, d'ansia o dell'umore (depressione, disturbo bipolare), la gestione dei conflitti personali e interpersonali, l'ambito delle nuove dipendenze patologiche come quelle legate al gioco d'azzardo e all'uso di sostanze.