Attacco di Panico: come affrontarlo e superarlo

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Un attacco di panico può colpire all’improvviso: si è magari rilassati, occupati in qualcosa di piacevole, quando dal nulla il cuore inizia a battere forte, la testa si fa leggera, si ha la sensazione di perdere il controllo o di morire. Per chi ne soffre, è un’esperienza sconvolgente che lascia spesso un senso di vulnerabilità e di timore costante che l’episodio possa ripresentarsi.

 

Perché arriva l'attacco di panico

Il panico è una reazione acuta di paura o terrore, il risultato di un’allerta interna innescata dalle nostre stesse interpretazioni: segnali corporei innocui, come un leggero tremore o un battito accelerato, vengono letti come minacce gravissime. Questo genera una cascata di sensazioni – dal nodo alla gola, ai brividi, al senso di confusione – che alimentano la convinzione di un pericolo imminente. Si crea così un vero e proprio circolo vizioso, in cui la paura di stare male diventa essa stessa un’ulteriore causa di ansia.

Un singolo episodio di panico può trasformarsi in disturbo se, dopo averlo sperimentato, si sviluppa la “paura della paura”: si evitano luoghi o situazioni che si ritiene possano innescare la crisi, riducendo la propria autonomia e il proprio benessere quotidiano. Con il tempo, questo meccanismo di evitamento alimenta l’ansia anticipatoria e può condurre all’isolamento.

 

Come riconoscerlo

  • Sintomi fisici: tachicardia, senso di soffocamento, sudorazione, tremori, vertigini.
  • Sintomi cognitivi: convinzione di poter impazzire o morire da un momento all’altro.
  • Sintomi emotivi: terrore intenso, sensazione di emergenza imminente, desiderio di fuggire.
  • Post-attacco: senso di spossatezza, confusione e preoccupazione costante che possa riaccadere.

Il ruolo di esperienze traumatiche e stress

Talvolta all’origine del panico vi sono esperienze di vita stressanti o traumatiche, anche lontane nel tempo. La mente registra queste esperienze come fonte di pericolo, rimanendo in allerta e più suscettibile di reagire con crisi di ansia estrema. Quando la persona non riesce a elaborarle, questi ricordi possono agire come innesco nascosto per gli attacchi di panico

 

EMDR: un approccio efficace per gestire i panico

Fra le terapie indicate per trattare il disturbo da attacchi di panico, un appoggio significativo viene offerto dall’EMDR. Questo metodo, incentrato sulla desensibilizzazione e rielaborazione attraverso i movimenti oculari (o altre forme di stimolazione bilaterale), permette di affrontare i ricordi negativi o gli eventi che hanno contribuito a rendere la persona vulnerabile.

L’EMDR non cancella i ricordi dolorosi, ma aiuta a rivederli in una luce più gestibile: il circuito della paura, alimentato da interpretazioni catastrofiche, si riduce, consentendo di affrontare i segnali corporei con maggiore tranquillità. Questo apre la possibilità di gestire i sintomi e spezzare il circolo vizioso di ansia e panico.

Con EMDR si interviene sia su episodi di panico specifici che su esperienze pregresse, riducendo progressivamente la risposta di allarme e favorendo un recupero di sicurezza personale.

 

Affrontare il panico: consigli utili

  • Riconoscere i segnali: sapere che la crisi ha un picco e una fine, e che la sensazione di pericolo svanisce solitamente in pochi minuti.
  • Evitare l’isolamento: aprirsi a un confronto con chi ci è vicino o con uno specialista di fiducia.
  • Ristrutturare i pensieri catastrofici: non credere ciecamente all’idea di un danno irreparabile, ma cercare alternative più aderenti alla realtà.
  • Prenotare un colloquio psicologico: un percorso di psicoterapia, con strumenti quali l’EMDR, risulta fondamentale per elaborare le cause profonde e imparare a gestire il panico.

Con un adeguato supporto e un lavoro terapeutico mirato, il panico può essere affrontato: non è un marchio indelebile, ma un sintomo che segnala un disagio più profondo su cui è possibile intervenire. L’approccio integrato, in cui l’EMDR si affianca a altri metodi, consente di ritrovare una serenità autentica, senza la costante paura di una prossima crisi.

Dott.ssa Federica Santucci Psicologa Clinica e Psicoterapeuta Analista Transazionale

Sono una Psicologa Clinica e Psicoterapeuta Analista Transazionale CTA EATA (Analista Transazionale Diplomato - Associazione Europea per l’Analisi Transazionale ) e Terapeuta EMDR.

Mi occupo di terapia individuale, di coppia e familiare. Tratto difficoltà legate all'età adolescenziale, problematiche affettive e relazionali, problemi di assertività, autostima, comunicazione. Le mie competenze contemplano il trattamento delle nevrosi, dei disturbi di personalità, d'ansia o dell'umore (depressione, disturbo bipolare), la gestione dei conflitti personali e interpersonali, l'ambito delle nuove dipendenze patologiche come quelle legate al gioco d'azzardo e all'uso di sostanze.