Aiuto psicologico per adolescenti - Quando e come intervenire

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Mi chiamo Federica Santucci, sono una Psicologa Clinica e Psicoterapeuta Analista Transazionale CTA EATA (iscritta all’albo degli Psicologi e degli Psicoterapeuti della Toscana n° 7890) e Terapeuta EMDR. Svolgo la mia professione nel mio studio di Cinquale (MS), in via Antonio Gramsci 34, vicino a Forte dei Marmi, nella zona della Versilia. Da molti anni lavoro con adolescenti e famiglie che vivono momenti di crisi e di disagio, offrendo un aiuto psicologico qualificato e mirato: credo fermamente che ogni ragazzo, anche quando attraversa fasi molto difficili, possa trovare nuove strade per esprimersi e ritrovare un equilibrio. Nel mio approccio, integrato e orientato al benessere mente-corpo, collaboro attivamente anche con lo Studio Fisioterapico Dalle Luche, che si trova sempre in via Gramsci a Cinquale Montignoso, per offrire un sostegno globale alla persona.

 

La mia esperienza con gli adolescenti

Nel corso degli anni, ho incontrato numerosi adolescenti e le loro famiglie: ho potuto osservare da vicino quanto questa fase di vita sia complessa e affascinante. L’adolescenza rappresenta il passaggio dall’infanzia all’età adulta, una vera e propria “terra di mezzo” in cui il giovane inizia a costruire la propria identità, a differenziarsi dal mondo dei genitori e a sperimentare relazioni più mature con i coetanei. Tuttavia, proprio per la sua natura di transizione, può diventare un periodo di grande vulnerabilità. Come psicoterapeuta di adolescenti a Cinquale, vedo quotidianamente ragazzi che si confrontano con stati di ansia, di confusione, di incertezza sul futuro, ma anche con difficoltà relazionali in famiglia e a scuola.

Talvolta genitori e insegnanti faticano a distinguere i comportamenti “normali” tipici di questa fase da segnali di disagio psicologico più profondo. Ecco perché ho sentito il bisogno di proporre un servizio specializzato che si rivolga proprio agli adolescenti e ai loro punti di crisi. Sebbene il mio lavoro spesso inizi parlando in modo ampio delle difficoltà che i ragazzi incontrano (problematiche scolastiche, relazionali, insicurezze riguardo al proprio aspetto o legate all’autostima), l’obiettivo finale è sempre quello di costruire un percorso che favorisca il cambiamento, la crescita e la presa di coscienza delle proprie risorse interiori.

 

L’adolescenza come terra di mezzo

Ho sempre considerato l’adolescenza come una fase di passaggio in cui il ragazzo si trova a metà strada tra i bisogni di accudimento tipici dell’infanzia e il desiderio di autonomia dell’età adulta. Questo status “ibrido” può portare a esperienze emotive molto forti: l’adolescente può sperimentare una maggiore vulnerabilità, un desiderio di sperimentare nuove esperienze e al tempo stesso una forte ricerca di conferme esterne. A livello neuroscientifico, il cervello dell’adolescente è in pieno sviluppo: la parte frontale, deputata al controllo degli impulsi e all’organizzazione del comportamento, è in corso di maturazione, il che può spiegare gli sbalzi di umore e una certa impulsività.

Durante questa fase, i ragazzi possono apparire sfuggenti, irritabili, o chiudersi in silenzi che i genitori non sanno come interpretare. Da un lato, è vero che spesso questo è un comportamento fisiologico, legato alla costruzione della propria identità; dall’altro, uno sguardo professionale può aiutare a capire se dietro quei silenzi o quelle reazioni istintive si celino vere e proprie crisi adolescenziali. Con la mia esperienza di psicologa per adolescenti a Forte dei Marmi, ho imparato che, per accompagnare i ragazzi, occorre un ascolto autentico e privo di giudizio, unito alla competenza psicoterapeutica che permette di riconoscere i segnali di un disagio più profondo.

 

Riconoscere i segnali: quando la crisi diventa disagio

La domanda che mi viene posta più spesso dai genitori è: “Ma come faccio a capire se mio figlio ha bisogno di un aiuto psicologico?”. È una domanda cruciale, perché molte volte mamme e papà oscillano tra la paura di “drammatizzare” e il rischio di minimizzare la situazione. Per mia esperienza, ci sono alcuni segnali a cui prestare attenzione: cambiamenti bruschi nel rendimento scolastico, alterazioni marcate dell’umore, difficoltà relazionali con i coetanei, isolamento sociale, calo dell’interesse per le attività che prima risultavano piacevoli, o ancora una chiusura comunicativa totale in famiglia. Questi sono possibili campanelli d’allarme, soprattutto se si protraggono per un periodo piuttosto lungo.

Quando parlo di inviti alla prudenza, non intendo suggerire a ogni genitore di allarmarsi di fronte a un semplice litigio o a un brutto voto a scuola. L’adolescenza è costellata di momenti di instabilità, ed è normale osservare sbalzi d’umore legati a fattori ormonali e a cambiamenti esistenziali. Il tema vero è la persistenza dei segnali e il loro impatto sulla vita quotidiana del ragazzo. Nel mio studio a Cinquale, vicino Forte dei Marmi, ho visto adolescenti che presentavano sintomi di ansia, malessere fisico ricorrente, crisi di pianto immotivate o comportamenti di ritiro sociale. Altri si lamentavano di una depressione adolescenziale che interpretavano come “tristezza cronica” o mancanza di motivazione a far qualsiasi cosa. In questi casi, l’intervento psicoterapeutico può essere determinante per scongiurare un aggravarsi del disagio.

 

Il ruolo dei genitori: come essere presenti senza invadere

Il sostegno della famiglia è un tassello prezioso nel percorso di un adolescente in crisi. Spesso, però, i genitori si sentono confusi su quale sia il giusto equilibrio tra presenza e invasività. Essere presenti in maniera non giudicante significa ascoltare attivamente, dare spazio alle emozioni e alla voce del ragazzo, anche quando fa scelte che non ci sono chiare o che ci preoccupano. Allo stesso tempo, l’adulto non deve annullare il proprio ruolo di guida, né abdicarvi: l’autorevolezza è uno spirito che si costruisce attraverso la coerenza e la comprensione, non attraverso il rimprovero fine a se stesso.

Come psicoterapeuta per adolescenti in Versilia, mi rendo disponibile anche alla consulenza genitoriale, uno spazio d’ascolto dedicato proprio alle madri e ai padri che sentono il bisogno di confrontarsi con un professionista. In queste sedute, affrontiamo insieme i momenti di tensione e impariamo strategie di comunicazione più efficaci, che permettano di instaurare un dialogo vero con l’adolescente. Il mio obiettivo è fornire ai genitori gli strumenti per “decriptare” il comportamento dei ragazzi, per capire quali sono le loro richieste profonde e per rispondere in modo costruttivo. Ciò non significa diventare amici dei propri figli, ma essere figure di riferimento che sanno orientare, accogliere e, se necessario, porre limiti chiari.

 

Il percorso terapeutico: come lavoro con gli adolescenti

Nel mio studio di Cinquale, propongo percorsi di terapia per adolescenti fortemente personalizzati, che tengano conto delle specificità di questa fase. Come Analista Transazionale e Terapeuta EMDR, utilizzo metodi che permettono di esplorare le dinamiche relazionali e le emozioni in modo profondo, ma accessibile anche a un ragazzo che si affaccia al mondo della psicoterapia per la prima volta. Attraverso l’Analisi Transazionale, diventa possibile investigare i “copioni” e i messaggi interiorizzati durante l’infanzia, che condizionano il modo di percepire sé e gli altri. Ricostruire queste tracce aiuta il giovane a capire le proprie reazioni e a recuperare un senso di controllo sulle emozioni.

L’EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing), invece, consente di lavorare su traumi adolescenziali e ricordi dolorosi, attraverso un processo di desensibilizzazione e rielaborazione. Spesso, alcuni episodi di bullismo, di rifiuto sociale, di lutto in famiglia o di malattia sembrano sepolti nella memoria del ragazzo, ma emergono sotto forma di malesseri, attacchi di panico o fobie. Con l’EMDR, diventa possibile “sbloccare” queste esperienze traumatiche, integrandole nel vissuto in modo più funzionale. Grazie a questa tecnica, ho visto molti ragazzi riscoprire un senso di sicurezza interiore e liberarsi di paure che sembravano insormontabili.

Mi interessa che l’adolescente si senta accolto: per questo, i nostri incontri si svolgono in un’atmosfera di fiducia, senza giudizio. Cerco di creare un contesto in cui il ragazzo possa raccontarsi liberamente, condividere desideri, paure e disagi. Lavoro in modo “diplomatico” anche sulla motivazione a partecipare alle sedute, perché un buon percorso nasce dal desiderio del ragazzo di comprendere se stesso e di stare meglio, non solo dalla spinta dei genitori che temono per il suo futuro.

 

Quando chiedere aiuto: indicatori per i genitori

A volte i genitori ci impiegano mesi, o perfino anni, prima di contattarmi e chiedermi informazioni su un sostegno psicologico per i ragazzi. Spesso mi dicono di aver notato da tempo che qualcosa non andava, ma di aver sperato che fosse solo una fase e che tutto si risolvesse spontaneamente. Indubbiamente, alcune crisi si risolvono in modo naturale, ma non tutte. Se vi chiedete “Quando portare mio figlio dallo psicologo?”, la risposta è che non esiste un momento preciso adatto a tutti, ma esistono alcuni chiari indicatori di un disagio che non va trascurato.

Nella mia esperienza, suggerisco ai genitori di valutare un incontro conoscitivo con lo psicologo se, per diversi mesi, osservano sbalzi d’umore notevoli, reazioni spropositate alla minima frustrazione, alterazioni evidenti nelle abitudini alimentari o del sonno, chiusura relazionale e totale mancanza di progettualità. A tutto ciò si possono aggiungere segnali di abuso di sostanze o comportamenti aggressivi e autolesivi. Una volta instaurato il primo colloquio, è possibile comprendere se sussistono le basi per un intervento di psicoterapia per adolescenti. Nei casi meno gravi, potrebbe essere sufficiente qualche incontro di “orientamento”, spesso accompagnato da una consulenza genitoriale. Nei casi più critici, si avvia un vero e proprio percorso che può coinvolgere anche altri professionisti, in linea con un approccio integrato mente-corpo.

 

Un approccio integrato: la collaborazione con la famiglia

Una peculiarità del mio studio è l’attenzione alla dimensione psicofisica complessiva della persona. Da professionista che lavora in stretta sinergia con il Studio Fisioterapico Dalle Luche, ho imparato che un approccio mente-corpo è spesso la chiave per un miglioramento reale e duraturo. È fondamentale comprendere, ad esempio, se l’adolescente sperimenta sintomi fisici – mal di testa, disturbi gastrointestinali, tensioni muscolari – che potrebbero essere correlati a un disagio psicologico sottostante. Oppure, può accadere il contrario: un problema fisico specifico, come una postura scorretta o una patologia ortopedica, può ripercuotersi sull’umore e sull’autostima del ragazzo, soprattutto in una fase così delicata come l’adolescenza.

Nel mio modo di lavorare, coinvolgo anche i genitori, pur con il dovuto rispetto della privacy e della relazione terapeutica che si instaura con il ragazzo. In alcuni casi, propongo incontri con tutta la famiglia o soltanto con i genitori, per aiutare a ricostruire una comunicazione più efficiente e per lavorare sulle dinamiche che possono alimentare il disagio dell’adolescente. La consulenza genitoriale è infatti uno strumento prezioso per sostenere madri e padri nel difficile compito di capire dove posizionare i confini, come fornire sostegno emotivo e, al tempo stesso, come promuovere la crescita dell’autonomia. Questo tipo di alleanza terapeutica, dove il ragazzo e la famiglia collaborano con me nel processo di cura, può dar vita a cambiamenti significativi non solo per l’adolescente ma per tutto il sistema familiare.

 

Un supporto concentro per gli adolescenti in crisi

Se siete genitori preoccupati per vostro figlio, se notate comportamenti che vi sembrano segnali di una crisi adolescenziale più grave del previsto, o se il ragazzo stesso ammette di sentirsi “perso” e di aver bisogno di aiuto, non esitate a valutare un incontro di orientamento. L’adolescenza non è una malattia, ma un periodo di trasformazione che necessita di essere compreso e accompagnato. Nel mio studio di Cinquale, in prossimità di Forte dei Marmi, offro percorsi di aiuto psicologico per adolescenti in Versilia, favorendo il dialogo, la consapevolezza e l’espressione di sé. Con un lavoro mirato e delicato, è possibile prevenire complicazioni future e accompagnare i ragazzi verso una fase più serena e costruttiva.

Come psicoterapeuta per adolescenti, metto a disposizione la mia competenza in Analisi Transazionale, EMDR e sostegno alle famiglie, fornendo uno spazio sicuro e accogliente dove il giovane può raccontarsi e sperimentare un cambiamento profondo. Se desiderate ulteriori informazioni, se siete incerti su come avviare un percorso o se volete semplicemente confrontarvi su dubbi e timori, potete contattarmi al numero 347 11 41 310. Oppure potete visitare il mio sito web per conoscere meglio i servizi che offro e le altre aree di intervento, dalla psicoterapia dell’adulto alla consulenza genitoriale, fino alla psicoterapia per bambini.

Ricordate che non è mai troppo presto per chiedere aiuto: se il disagio di un adolescente non trova ascolto, rischia di radicarsi, condizionando la crescita e il futuro. Un intervento tempestivo, al contrario, può aprire uno spiraglio di speranza e di cambiamento. L’adolescenza è un periodo fragile e, al contempo, ricco di potenziale. Il compito di noi adulti – genitori, psicologi, insegnanti – è offrire strumenti concreti e un ambiente sicuro in cui i ragazzi possano fiorire. Se sentite il bisogno di un confronto, sono qui per accompagnarvi e cercare insieme le soluzioni più adatte alle vostre necessità.

Dott.ssa Federica Santucci Psicologa Clinica e Psicoterapeuta Analista Transazionale

Sono una Psicologa Clinica e Psicoterapeuta Analista Transazionale CTA EATA (Analista Transazionale Diplomato - Associazione Europea per l’Analisi Transazionale ) e Terapeuta EMDR.

Mi occupo di terapia individuale, di coppia e familiare. Tratto difficoltà legate all'età adolescenziale, problematiche affettive e relazionali, problemi di assertività, autostima, comunicazione. Le mie competenze contemplano il trattamento delle nevrosi, dei disturbi di personalità, d'ansia o dell'umore (depressione, disturbo bipolare), la gestione dei conflitti personali e interpersonali, l'ambito delle nuove dipendenze patologiche come quelle legate al gioco d'azzardo e all'uso di sostanze.